Musica e cervello nei primi anni di vita: uno sguardo neuroscientifico (3-5 anni)
- CEMI Bologna
- 4 lug
- Tempo di lettura: 2 min
L’infanzia è una fase cruciale per lo sviluppo cerebrale. Dai 3 ai 5 anni, il cervello dei bambini è in una fase di plasticità sinaptica straordinaria: si formano milioni di connessioni neuronali ogni secondo, influenzate dall’ambiente e dalle esperienze sensoriali, emotive e relazionali. In questo contesto, la musica si rivela uno degli stimoli più ricchi e potenti per lo sviluppo globale del bambino.

Attivazione multisensoriale e sviluppo integrato
Ascoltare o fare musica attiva contemporaneamente molte aree cerebrali:
Corteccia uditiva (per la percezione dei suoni)
Corteccia motoria e cerebellare (per il ritmo e il movimento)
Sistema limbico (per le emozioni)
Corteccia prefrontale (per attenzione, memoria, previsione)
Emisfero destro e sinistro (per linguaggio, immagini, ragionamento)
La musica è quindi un’esperienza multisensoriale e integrativa che connette emozioni, linguaggio, corpo e pensiero.
Musica e linguaggio: un terreno comune
Nei bambini tra i 3 e i 5 anni, le reti neurali per il linguaggio e la musica sono fortemente intrecciate. La musica, in particolare il canto, aiuta a sviluppare:
Prosodia e melodia del linguaggio
Discriminazione fonemica
Capacità di memoria verbale
Articolazione e fluidità espressiva
Le attività musicali favoriscono quindi l’acquisizione linguistica e la competenza comunicativa.
Per approfondire: Proverbio, A.M. (2021). Neuroscienze cognitive della musica. Zanichelli.
Ritmo e sviluppo motorio
Tra i 3 e i 5 anni, i bambini iniziano a coordinare il movimento con il ritmo. La musica stimola:
Coordinazione grossolana e fine
Sincronizzazione motoria
Controllo inibitorio (fermarsi quando la musica si ferma)
Schemi motori complessi legati alla danza o al suonare piccoli strumenti
Queste abilità sono legate allo sviluppo dei gangli della base, del cervelletto e della corteccia motoria premotoria, fondamentali anche per la scrittura, l’attenzione e la lettura.
Musica, emozioni e regolazione affettiva
La musica coinvolge profondamente il sistema limbico e aiuta i bambini a:
Riconoscere emozioni negli altri e in sé
Regolare stati d’animo (eccitazione, calma, attivazione, rilassamento)
Costruire legami affettivi (attraverso canto condiviso, giochi musicali)
La musica condivisa (con l’adulto o in gruppo) rafforza anche il senso di appartenenza e sicurezza.
Bibliografia
Koelsch, S. (2014). “Brain correlates of music-evoked emotions”. Nature Reviews Neuroscience.
Stefania Guerra Lisi (2020). Musica per crescere. Il valore educativo della musica dalla gravidanza ai primi anni di vita. Edizioni Junior.
Patel, A.D. (2008). Music, Language, and the Brain. Oxford University Press.
Zatorre, R.J., Chen, J.L., Penhune, V.B. (2007). “When the brain plays music: auditory–motor interactions in music perception and production”. Nature Reviews Neuroscience.
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