"La presentatrice prende il microfono e comincia un sottofondo swingante e ritmico, questo si chiama Vamp, e scuotendosi un poco, con luci soffuse e atmosfera di festa comincia questo percorso nell'improvvisazione..."
Il violino è lo strumento che più si avvicina alla voce umana, con la quale esprimiamo concetti scherziamo, diciamo banalità, urliamo e ci confrontiamo con gli altri.
L'improvvisazione come elemento di comunicazione musicale, ci rende liberi di cambiare opinione in qualsiasi momento.
Vi propongo quindi di mettere le basi di teoria armonica insieme, che ci consentiranno di muoverci con sicurezza sugli accordi e creare belle frasi melodiche.
Il ritmo è importantissimo in musica, è quello che ci fa ballare e spesso è caratterizzante nei diversi generi musicali, come per esempio la Tarantella, lo Swing, il Tango o la musica Country.
Lavoreremo sul timbro e la “voce” di ognuno imitando suoni e canzoni di diverso genere, perché l'improvvisazione è parte di quasi tutte le correnti musicali.
Personalizzazione e espressione devono essere le parole chiave per far si che l'incantesimo avvenga.
Vi aspetto Lunedì 14 Giugno al Cemi di Bologna, posti limitati.
prenotatevi prima scrivendo ad amministrazione@cemi.bologna.it
Elena Mirandola comincia lo studio del violino all'età di 3 anni, con Fiorenza Rosi al CEMI di Bologna, con il metodo Suzuki.
Intraprende gli studi classici in conservatorio e si laurea in Violino Jazz al conservatorio di Bologna nel 2016. Partecipa a numerose masterclass di improvvisazione come: Impro Strings (Siena Jazz), Vassura Baroncini (Imola), Castelluccio tra musica e natura e Arcevia Jazz, grazie alla quale vince una borsa di studio per il Columbia College di Chicago.
Si interessa a generi musicali differenti e approfondisce lo stile manouches a Parigi.
Collabora con artisti di estrazione country e blue grass come Tex Rose e Diamante Gallina e Gipsy jazz con i Gajè. Suona nei gruppi folkloristici Kabà Ne, Robbè, Millies Duo. Approfondisce la world music suonando con il gruppo BaroDrom Orkestar.
Scrive il libro “No Tag” che accompagna il violinista improvvisatore nella sua crescita, con cenni storici teorici e tecnici.
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